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lunedì 17 agosto 2020

Rilievo topografico o rilievo morfologico?

 La risposta alla domanda che costituisce il titolo di questo post è: "entrambi". Sono difatti essenziali nella fase antecedente al monitoraggio vero e proprio di una frana. Andiamo a vedere il perché.

Il rilievo topografico viene condotto utilizzando metodi e tecniche con strumenti appositi per misurare angoli e distanze. Lo scopo è quello di definire l'estensione del fenomeno franoso. È importante fare un rilievo sia dell'area circoscritta all'evento sia di quella che vi è intorno e potrebbe essere interessata dai danni causati dallo scivolamento o dal distacco. Operando un rilievo topografico si ottiene una carta dalla quale dipende la scelta della scala di restituzione da impiegare nel successivo studio del dissesto, in ambito sia geologico sia geotecnico.

Restituzione planimetrico rilievo topografico cava di marmo - Carrara
Rilievo topografico, https://3dmetrica.it/georeferenziazione/

Il rilievo geomorfologico ha l'obiettivo di individuare i caratteri fisici del fenomeno. Con caratteri fisici si intendono:
  • le nicchie di distacco, sia principali sia secondarie, e i loro indicatori cinematici;
  • le zone depresse;
  • i segni di rigonfiamento;
  • le aree di accumulo.
Quando siamo davanti ad un fenomeno in cui vengono coinvolti ammassi rocciosi, ad esempio, il rilievo avrà come scopo l'identificazione delle zone di distacco in quanto ci si aspetta possa avvenire un crollo.




Modelli di frane, https://www.comune.catania.it/il-comune/uffici/protezione-civile/allegati/piano-di-emergenza-comunale/piano_rischio_geomorfologico_-_frane.pdf

Usando questi due tipi di rilievo, si possono poi effettuare tutte le attività di monitoraggio necessarie, come il controllo dei parametri meteorici, il controllo dei movimenti superficiali, il controllo dei movimenti profondi, il controllo dei livello di falda.

Monitoraggio delle frane

Il monitoraggio di una frana consente l'acquisizione di informazioni quantitative sull'andamento delle variabili che caratterizzano il fenomeno ambientale. Il controllo può intervenire su:
  • Pericolosità: la pericolosità è la probabilità che un evento accada e si può ridurre intervenendo sulle cause scatenanti;
  • Vulnerabilità: la vulnerabilità racchiude le conseguenze dell'evento franoso sull'ambiente interessato e si cerca quindi di limitare il danno associato alla frana.
Frana in Valtellina, strada invasa da 5mila metri cubi di detriti: si cerca l'autista di un furgone
Frana in Valtellina, https://milano.repubblica.it/cronaca/2019/12/22/news/frana_in_valtellina_strada_invasa_da_5mila_metri_cubi_di_detriti_si_cerca_l_autista_di_un_furgone-244108767/

Entrambi i parametri sono fattori, assieme al valore del danno, di quello che viene definito rischio.
In linea di massima, il monitoraggio esplica generalmente le sue funzioni sulla vulnerabilità. Gli interventi per ridurla vanno ovviamente organizzati e programmati con un certo anticipo impostando delle soglie d'allarme. Monitorando gli spostamenti si possono costruire dei diagrammi che mostrano come avviene lo spostamento del corpo di frana in funzione del tempo. In questi grafici gli spostamenti non sono lineari.

Evoluzione di una frana
Evoluzione di una frana; http://tesi.cab.unipd.it/56833/1/Tesi_Kenny_Dal_Canale.pdf
Per il monitoraggio di un corpo di frana esistono diverse metodologie (monitoraggio superficiale, monitoraggio profondo, monitoraggio delle condizioni pluviometriche, monitoraggio del livello di falda). Queste tecniche ssaranno successivamente spiegate negli articoli successivi, per rendere schematica, settoriale e chiara l'esposizione.