Ciao ragazzi. L’articolo di oggi è un po’ diverso dagli altri: si tratta di
una intervista. La nostra “vittima” risponderà a dieci domande. Sarà lei stessa
a parlarvi di sé, e di cosa la ha avvicinata alle materie scientifiche che, ancora
oggi, studia appassionatamente! Si chiama Mattia ed è uno dei nostri lettori
più accaniti.
Ø
Ciao
Mattia, di cosa ti occupi nella vita?
Ciao, Veronica! Sono uno studente che, se tutto va
bene, entro settembre sarà laureato in scienze naturali. Se invece la domanda è
rivolta più ad altre attività che faccio o a ciò che farò in futuro, posso
risponderti che cerco di fare un po’ di divulgazione anche se sono alle prime
armi con una pagina seguita da 630 persone circa, diciamo un buon allenamento
se voglio buttarmi nella professione di divulgatore scientifico (oltre alla
carriera accademica).
Ø
Da
quanto tempo le materie scientifiche sono oggetto dei tuoi studi?
Se inteso come corso di studi, sono 5 anni che
studio in quanto ho frequentato prima scienze geologiche per poi passare a
scienze naturali, che sono due buoni percorsi per arrivare a fare il
paleontologo. Ho scelto la seconda via per motivi di formazione. Se inteso
anche come studio non universitario, i miei primi ricordi in assoluto sono
rivolti verso i dinosauri. Dall’età di due anni ho incominciato a giocarci, a
tre anni incominciavo a classificarli in base al bacino (saurischi ed
ornitischi) ed ho letto a quell’età La straordinaria storia della vita, uno dei
libri più belli di Piero e Alberto Angela, oltre a guardare già i loro
documentari. Quindi, dopo tutto quello che ho scritto, posso tranquillamente
dirti che studio scienze da quando ho memoria.
Ø
Cosa
ti appassiona di loro?
Amo i dinosauri perché sono animali straordinari
dove basta un piccolo nuovo ritrovamento per far diventare obsolete le vecchie
ricerche. Pensiamo che i dinosauri siano solo quelle bestie giganti alla
Jurassic Park, eppure è così variegato questo mondo che non esistono libri a
sufficienza per parlarne per bene. Fino a qualche tempo fa nessuno pensava ad
animali a vita acquatica come Spinosaurus
Aegyptiacus o al fatto che stiano trovando tantissime piume e penne, a
testimonianza del fatto che molti dinosauri erano adornati, un po’ come gli
uccelli moderni, che sono i loro parenti più prossimi, con piumaggi. Siamo
passati da animali visti come grossi e stupidi lucertoloni ad animali
complicati dal punto di vista sociale e morfologico, e questo non fa che
meravigliarmi ogni giorno. A tal proposito consiglio la lettura “Ascesa e
caduta dei dinosauri” del famoso paleontologo Steve Brusatte che vi
sconvolgerà. Purtroppo per loro, forse, mi dedicherò in futuro allo studio dei
mammiferi ed alla loro evoluzione, perché anche loro hanno tante sorprese in
serbo.
Ø
Segui
notizie di attualità a tema scientifico?
Si, ogni giorno. Oltre al mio campo di studi,
leggo e mi informo sempre sulle ultime notizie scientifiche perché la scienza
ha tanti rami, rami che spesso puoi anche collegare tra di loro. Una cosa che
mi ha letteralmente sconvolto ed emozionato è stato vedere l’immagine del primo
buco nero, a solo un anno di distanza dalla morte di Stephen Hawking.
Ultimamente, anche se lo faccio da tempo, seguo e cerco di vedere le varie
opzioni che ci sono dal punto tecnologico per ridurre i consumi, per ridurre
l’inquinamento e tutto ciò che riguarda la salvaguardia del nostro pianeta.
Clima e biodiversità dovrebbero essere i temi più trattati.
Ø
Perché
scienze naturali e non, ad esempio, biologia o scienze geologiche?
È il dubbio che ho avuto all’inizio
dell’iscrizione all’università perché voglio diventare un paleontologo dei
vertebrati. Purtroppo per quanto riguarda questa affascinante disciplina non
c’è un percorso ben specifico e le strade da prendere sono due di solito:
scienze geologiche o scienze naturali. Ho scelto di proseguire con scienze
naturali perché avevo la necessità di capire tanto dal punto di vista biologico
e perché, tra l’altro, è la biologia (paleobiologia) che ti porta ad un buono
studio di quella che era la vita del passato ma, senza, geologia, non capisci
in quale strato si trova il fossile, la sua fauna e la sua paleoecologia.
Ultimamente, grazie al mio professore, mi sto appassionando anche molto alla
paleobiogeografia che fa capire come un animale ci sia finito lì, dove è stato
scoperto, e tutto questo cambia anche la geografia in generale ed anche il
contesto geologico. Con tutti i ritrovamenti di dinosauri in Italia, ormai,
siamo riusciti a capire che non era sommersa ma era ricca di isolotti dove
questi animali si spostavano, migravano. Insomma, un percorso come scienze
naturali mi dava le basi sia biologiche sia geologiche per affrontare questo
percorso. Ma le frontiere della paleontologia sono ormai tante, si fanno studi
anche con il DNA dove è possibile e questa è una rivoluzione in quanto si
riesce a capire anche come erano fatti internamente certi animali (di certo non
possiamo farlo con i dinosauri perché troppo antichi, ma delle ultime faune
durante le glaciazioni, per esempio), e questi studi e tecniche sconvolgono
anche l’evoluzione umana. Fino a 20 anni fa si pensava che i nostri cugini
Neanderthal fossero solo una nostra brutta copia, ora si sa che si accoppiavano
con i Sapiens ed una parte del loro genoma è conservato dentro di noi, per
scoprire anche altre popolazioni del genere Homo che si accoppiavano con noi,
cosa impossibile da fare con solo lo studio dei fossili. Vorrei solo che gli
aspiranti paleontologi che leggono questo post non si facciano influenzare:
scegliete voi la strada migliore per voi in base alle vostre preferenze,
costruitevi il vostro futuro e non fatevi influenzare.
Ø
Riviste
scientifiche? Ce ne consigli qualcuna?
Assolutamente National Geographic, ma c’è anche
Ligabue Magazine che da anni fa ottima divulgazione con spedizioni che partono
tutte dall’Italia.
Ø
Hai
progetti a tema scientifico in programma o in corso?
La mia pagina Appesi ad un phylum, che saluto.
Scherzi a parte, ho in mente tanti progetti ed il primo a cui tengo di più è
l’evoluzione, il perno di questo progetto. L’evoluzione è molto criticata,
ancora non è accettata completamente e si cerca di infangarla senza nessuna
buona ragione. Nei vari complottismi degli ultimi decenni, l’evoluzione viene
sempre schernita nonostante sia una teoria scientifica valida ed un dato di
fatto. L’evoluzione è cambiamento e non miglioramento, non funziona come una
scala dove c’è un punto di arrivo ma sono tanti processi, casuali, che ti
portano ad avere le caratteristiche che hai oggi. Ancora è difficile parlare di
mutazioni perché la gente cerca ancora di andare contro Darwin, quando in fin
dei conti lui ha solo gettato le basi per l’evoluzione e lui, come affermava,
non riusciva a capire la trasmissione dei caratteri, infatti la genetica è
arrivata decenni dopo con Mendel. Per non parlare dell’evoluzione umana, lì ne
ho viste di tutti i colori. Il mio progetto è di far capire questa materia
tanto ostica quanto meravigliosa, in quanto noi siamo frutto di questo
meccanismo e per questo consiglio anche libri divulgativi scritti dal grande
biologo evoluzionista e paleontologo S.J. Gould.
Ø
Cosa
ti ha spinto ad accettare questa intervista e a renderti disponibile a
risponderci pubblicamente?
Il fatto che ami le interviste e che mi piace
confrontarmi e partecipare ad eventi stimolanti come questo.
Ø
Sappiamo
che hai pubblicato un ebook, HOMO NEANDERTHALENSIS: COSÌ SIMILE A NOI. Cosa ti
ha indotto a scriverlo? Parlacene un po’!
Diciamo che è la continuazione del progetto citato
prima, e soprattutto perché l’evoluzione umana viene vista come la cosa più
brutta che possa esistere alla pari della peste nera quasi, dove la gente ha in
mente solo concetti databili al ‘900 come nel discorso fatto prima da Darwin.
Si prende quel concetto e lo si trasforma in realtà, una verità che non è tale.
Mi piace far capire che la scienza non è verità, ma diciamo una continua
ricerca della realtà che non potremo mai assaggiare completamente perché le
teorie scientifiche sono modelli che simulano la realtà, e dove altre teorie
scientifiche (altri modelli supportati da dati, esperimenti, ecc…) possono
soppiantare quelle vecchie e magari assorbire molti concetti nella nuova
versione. È stato così con la moderna evoluzione portata avanti da Gould. La
scienza è in continuo cambiamento, ed è per questo che i miei professori di
paleontologia dei vertebrati, di antropologia fisica e paleoantropologia ogni
anno devono modificare le slide per i loro corsi per via delle varie scoperte
che sconvolgono e fanno riscrivere da capo concetti che magari non avevano
subito cambiamenti da anni, magari facendo cambiare totalmente strada.
NEANDERTHALENSIS: COSÌ SIMILE A NOI nasce dal fatto che il nostro caro cugino è
davvero così simile a noi, sia fisicamente, sia culturalmente che
biologicamente: aveva un grande intelletto e poteva pensare in modo astratto,
come scoperto in molte grotte in Spagna. Si adornava con piume ed ossa, si
coloravano con l’ocra come scoperto nelle nostre grotte di Fumane oltre ad
avere certe caratteristiche morfologiche che soppiantavano quelle del Sapiens.
Un bel miscuglio di caratteristiche che permettevano una resistenza al freddo
ed ai ghiacci delle ultime glaciazioni a differenza del longilineo Sapiens che
si trovava in svantaggio su tutti i fronti, come anche nella caccia. Avete i
capelli biondi? Avete i capelli lisci e gli occhi chiari? Avete la pelle
chiara? Sono tante le caratteristiche trasmesse dal nostro cugino grazie ad
accoppiamenti avvenuti nel medio oriente, e che senza questi geni (di cui
alcuni persi), forse non saremmo qui. Viviamo in mezzo a scoperte fantastiche
che riguardano noi, e purtroppo la scienza viene vista come un qualcosa di
pericoloso. Ultimamente sto scrivendo sul concetto di razza, sul perché non
esiste all’interno della popolazione umana dal punto di vista biologico.
Purtroppo la strada è dura.
Ø
Ultima
domanda: hai consigli su come migliorare i contenuti di Spiccioli di Scienza?
Ti piacerebbe pubblicare con noi qualcosa qualche volta?
Da migliorare nulla, anzi. Apprezzo tanto il
lavoro di Veronica perché scrivere non è facile, e quando ciò che leggi è
piacevole, potresti anche scrivere la lista della spesa e leggerla senza
annoiarti. Sono aperto a future collaborazioni, ed anche la mia pagina è aperta
in qualsiasi momento a Spiccioli di Scienza.
Mattia è un ragazzo molto intraprendente, dalle mille passioni. Autore di
HOMO NEANDERTHALENSIS: COSÌ SIMILE A NOI, gestisce su Facebook la pagina Appesi ad un phylum. Anche questa, come il suo autore, è degna di nota e consigliamo a
tutti voi di seguirla e di leggere i contenuti che ogni giorno Mattia pubblica
e che, ovviamente, sono di vostro interesse!