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venerdì 21 giugno 2019

4. Gli appuntamenti del Venerdì: Federico


Ciao ragazzi. Eccoci con la quarta puntata della rubrica del venerdì. L’iniziativa sta proseguendo grazie al vostro entusiasmo. Oggi, con noi, ci sarà Federico. Anche a lui porremo dieci domande. Sarà lui stesso a parlarvi di sé, e di cosa lo ha avvicinato alle materie scientifiche che, ancora oggi, sono il perno attorno al quale ruota la sua vita!

Ø  Ciao Federico, di cosa ti occupi nella vita?
Ciao, ad oggi mi occupo principalmente di validazione di centraline per il settore automotive e anche di ricerca nel settore dell’Additive Manufacturing.

Ø  Da quanto tempo studi scienze?
Da 7 anni oramai.

Ø  Cosa ti appassiona di loro?
Il poter migliorare la vita propria e degli altri anche in modo radicale.

Ø  Segui notizie di attualità a tema scientifico?
Sì, certo, specie sul mio campo di studio, ovvero la lavorazione per tecniche additive, d’altronde è utile quando faccio review dei lavori di altri essere sempre aggiornato.

Ø  Perché ingegneria meccanica e non, ad esempio, ingegneria civile o elettronica?
Perché è a mio avviso quella più completa e che va a collaborare poi con tutti gli altri ambiti dell’ingegneria. Poi la mia parte prediletta è la produzione, quindi ad occuparsene è sempre un ingegnere meccanico.


Anteprima di quello che si fa durante un corso di disegno di macchine

Ø  Riviste scientifiche? Ce ne consigli qualcuna?
Ovviamente Additive Manufacturing Today e Rapid Prototyping Journal (per cui lavoro alle reviews di paper) per essere sempre aggiornati sul settore AM.

Ø  Hai progetti in programma o in corso?
Al momento non sto portando avanti alcun progetto, ma sto iniziando a pensare alcuni prodotti che proverò a proporre in azienda da me.

Ø  Cosa ti ha spinto ad accettare questa intervista e a renderti disponibile a risponderci pubblicamente?
Per il legame particolare che ho con Veronica e per far conoscere un po’ il mio mondo.

Ø  Sappiamo che hai una certa passione per la storia! Palacene un po’!
Beh, sì, sin da piccolo ho sempre adorato la storia dal 1700 in poi e ora che vivo nel Nord Italia mi dedico praticamente full time nei Week End alla rievocazione storica di epoca Napoleonica, Prima e Seconda Guerra Mondiale.

Prima Guerra Mondiale

Ø  Ultima domanda: hai consigli su come migliorare i contenuti di Spiccioli di Scienza? Ti piacerebbe pubblicare con noi qualcosa qualche volta?
Sinceramente sì, mi piacerebbe pubblicare qualcosa con Spiccioli di Scienza, spero ne avremo occasione a breve.

Federico è un ragazzo molto sveglio e nasconde davvero un gran potenziale. Siamo felici di poter ospitare qualche sua parola qui su Spiccioli di Scienza, sperando non siano le ultime che spenderà con noi e per noi! Grazie, Federico!

venerdì 14 giugno 2019

3. Gli appuntamenti del Venerdì: Claudia


Benvenuti al terzo episodio della rubrica del venerdì, che ha lo scopo di dare voce a voi lettori! Il tema del giorno si distacca leggermente dai soliti trattati qui. Di solito tendiamo a parlare di qualcosa di inorganico. Quello che vogliamo far emergere oggi è l’effetto che fa a Claudia la musica. Anche a lei abbiamo posto dieci di domande. Di seguito, l’intera intervista. Buona lettura!

1. Ciao, Claudia! Come prima cosa, vorremmo che tu ci parlassi un po’ di te.

Mi chiamo Claudia e ho 27 anni. Sono calabrese e, nella vita, sono studentessa universitaria di ingegneria informatica, ma attualmente sto studiando per un concorso nell’Arma. La mia aspirazione è diventare poliziotta e lavorare nell’ambito informatico. Nel tempo libero amo suonare e lo strumento che preferisco è il pianoforte che suono da 23 anni. Dedico anche le mie giornate alla lettura e mi piace molto la botanica. Mi piace tutto ciò che è arte e mi affascina la chimica.

2. Leggi riviste scientifiche? Perché?

Ogni tanto leggo riviste scientifiche, perché mi piace sapere e conoscere quello che accade sia nel campo scientifico ambientale sia didattico.

3. Ti piace ascoltare musica? Hai dei generi preferiti?

Sì, ascolto molto la musica. Forse è l’unica cosa che faccio di più. Il mio genere preferito è il Rap, ma quando si tratta di comporre qualcosa al piano mi baso su artisti classici come Beethoven o Chopin, posso dire che ascolto vari generi musicali dipende dalla giornata. Passo da musica classica al rock improvvisamente!

Tasti di un pianoforte

4. Cosa stimola particolarmente la tua percezione uditiva? Melodie tendenzialmente tristi, allegre o altro?

Posso dire che ascolto molta musica triste perché rispecchia molto il mio stato d’animo.

5. In un recente studio condotto da Bevil Conway è stato dimostrato che per apprezzare la musica e comprendere il linguaggio parlato è necessaria una capacità spiccata di percepire l’altezza dei toni armonici ed è propria della corteccia umana. Sei informata in merito? Cosa ne pensi?

No, non sono informata in merito.

6. Forse stiamo toccando un tema a te caro, parlando della musica, e proprio per questo vorremmo sapere se, per te, è più importante un approccio scientifico o sentimentale al tema, o, perché no, entrambi. Raccontaci le tue esperienze!

Per me è importante un approccio sentimentale, mi faccio trasportare molto dalla musica e quando suono non penso a niente.


Fantasia con spartiti e strumenti musicali

7. Hai mai provato a suonare e/o cantare? Ti ha divertita?

Si mi piace suonare e cantare, ho pubblicato su Youtube la mia prima canzone ufficiale in francese. Il mio canale Youtube si chiama Nuvolibeats e quando riesco a produrre buona musica mi faccio conoscere online. Attualmente sto lavorando ad un progetto e fra qualche mese esce il mio primo video musicale.

8. Sei consapevole delle analogie tra il cervello di un macaco e il nostro? Secondo te, da che cosa dipendono?

Credo che il cervello di un macaco in alcune parti sia uguale a quello dell’uomo. Credo che il macaco sia molto intelligente: capiscono molto le scimmie quando siamo a contatto con loro. Credo che il cervello sia un mistero.

9. Dopo questa intervista, proverai ad informarti meglio sull’argomento trattato? Il nostro scopo è stimolare la curiosità di tutti i nostri lettori, te inclusa!

Sì, certo, volentieri!

10.        Ultima domanda: ti andrebbe in futuro di collaborare con noi? Hai qualche progetto che vuoi condividere con tutta la community? Fai un saluto a tutti!

Mi piacerebbe molto collaborare con voi! Ciaoooo!

Foto di un macaco
Ringraziamo Claudia per aver speso qualche minuto con noi. Si è dimostrata una ragazza molto altruista e fedele ai valori dell’amicizia. I due progetti che ha deciso di condividere sono di due ragazzi che si stanno impegnando per lasciare, chi in un modo, chi nell’altro, una traccia nella vita delle persone. Da loro dovremmo prendere esempio tutti quanti: dietro una grande iniziativa, affinché possa andare bene, deve esserci sempre una grande collaborazione – un po’ come la storia del grande pennello…
Pertanto, vi invito anche io a dare un’occhiata ai due nuovi talenti: Rossella e Mathias Rat Photography, e ovviamente anche al canale YouTube di Claudia!

Buona serata a tutti!

venerdì 7 giugno 2019

2. Gli appuntamenti del Venerdì: Domenico


Un altro venerdì sera accompagnato dalle parole di un nostro lettore: Domenico! Anche a lui porremo dieci domande, fatte su misura per lui in relazione agli eventi che stanno accadendo nel mondo in questo periodo!

1.  Ciao, Domenico! Parlaci di te!

Ciao! È difficile "parlarvi di me" e temo sarebbe noioso leggere ciò che ne risulterebbe, ma a farla breve sono un ragazzo di quasi 29 anni e sto per prendere la laurea magistrale in Scienze Politiche, dopodiché non ho idea di dove mi porterà la vita, e per fare cosa!

2.  Di cosa ti occupi nella vita? Hai a che fare spesso con qualcosa che sia definibile scientifico?

Curiosamente, ho frequentato il liceo scientifico sperimentale (con Fisica già fin dal primo anno) e andavo abbastanza bene in matematica e fisica, ma una volta terminato il liceo non ho avuto più a che fare con queste materie perciò ormai sono 10 anni che non le tocco e non ricorderei nulla se mi capitasse adesso!

3.  Hai mai messo piede in un laboratorio di chimica o di sismologia o di qualsiasi altra cosa?

Mai!

4.  Ti piace guardare serie tv? Conosci The Big Bang Theory?

Guardo moltissime serie tv e considero The Big Bang Theory una delle migliori in assoluto, ma dopo le prime 5/6 stagioni l'ho seguita con sempre meno attenzione fino ad abbandonarla del tutto.

5.  "Il 73 è il 21° dei numeri primi. Il suo speculare, il 37, è il 12°, e il suo speculare, il 21, è il prodotto - e qui vi consiglio di reggervi forte - di 7 per 3" Questo è quello che ha affermato Sheldon Cooper, uno dei protagonisti della serie. Che effetto ti fa leggere questa affermazione?

Mi hanno sempre affascinato i numeri infinitamente grandi e infinitamente piccoli, e come l'uomo sia "nel mezzo", ma è più una riflessione filosofica. Gli incastri particolari fra cifre non mi interessano particolarmente. 

Sheldon Cooper, personaggio di The Big Bang Theory

6.  Da questa faccenda è uscito fuori il numero primo di Sheldon; sai qualcosa a riguardo?

Nulla, lo ammetto.

7.  Ti senti motivato a capirci qualcosa di più dopo queste domande?
   
Sì, giusto per avere un'idea di cosa si stia parlando!

8.  L’articolo che è stato scritto su questa storia è comparso in un episodio della serie andato in onda quest’anno nel mese di aprile: andrai a cercarlo?

     Sì, giusto per avere un'idea di cosa si stia parlando!


9.  La smettiamo di torturarti con numeri primi e serie tv! Ti è piaciuto rispondere a queste domande? Lo rifaresti in futuro?

Sì, mi è piaciuto e spero che chi leggerà le mie risposte non si annoi troppo!

10. Ti va di condividere con i nostri lettori un tuo progetto, una tua pagina o quello che ti pare, anche non pertinente con la materia trattata in questo blog? E collaborare con noi qualche volta? Lasciaci un saluto!

Sto preparando la tesi riguardo il disinteresse crescente verso la politica, a questo proposito ci sentiamo tra un paio di mesi, sarà il mio turno di porre qualche domanda ai lettori, se avranno tempo e voglia di rispondere!

They were threatened by my intelligence and too stupid to know that’s why they hated me.”
(Sheldon Cooper)

 

The Big Bang Theory è una serie televisiva esilarante che ha debuttato nel 2007 ed è ancora in esecuzione. Ha vinto diversi premi dal suo inizio. Jim Parsons, che interpreta il testardo e incredibilmente intelligente Sheldon Cooper, ha anche vinto numerosi premi nel corso degli anni.


Sheldon Cooper, personaggio di The Big Bang Theory

Il personaggio Sheldon Cooper è noto per i suoi commenti off-the-wall e citazioni esilaranti.

 

A venerdì con il prossimo episodio della rubrica del venerdì!


domenica 26 maggio 2019

Matita copiativa

Oggi, in occasione delle Elezioni Europee, parleremo di uno dei dubbi che devastano il cervello umano: perché il voto si esprime mediante una matita?

Intanto vediamo cosa è:

La matita utilizzata per votare si chiama matita copiativa. La sua mina non è composta solo da grafite come le matite da disegno, bensì anche da composti chimici che ne rendono il tratto indelebile. Vi dirò di più: per cancellarla, bisogna ricorrere a metodi abrasivi (ossia sfregamento con un altro materiale che, incidendo il segno, lo asportano, per cui si ha una evidente usura del foglio).
Al suo interno la mina ha dei coloranti derivati dall'anilina e dei pigmenti solubili in acqua. L'anilina è un'ammina primaria la cui struttura è quella di un benzene, in cui un atomo di idrogeno è stato sostituito da un gruppo NH2. A temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore quando è molto pura. Data la facilità con cui si ossida all'aria, l'anilina tende col tempo a scurirsi fino ad annerire.
Infine, nonostante sia ben chiaro il motivo per cui vengono usate matite copiative, ci sono anche aspetti più pratici del loro impiego su documenti pubblici e schede di voto.



Come è fatta?

Il tratto di matita copiativa svela ogni tentativo di cancellazione tramite solvente, lasciando evidenti macchie sulla carta, essendo quindi immune da una manomissione altrimenti difficile da smascherare. Se si cancella il tratto di una matita copiativa utilizzando una gomma per cancellare, viene rimossa solo la componente in grafite del segno, lasciando visibili i pigmenti. Secondo Focus,


Sono particolarmente adatte per votare perché il loro tratto non è cancellabile. Quindi non è possibile compiere brogli alterando le schede già votate.

Inoltre, essendo le matite uguali per tutti, non è possibile identificare l’elettore dal tratto che compare sulla scheda, garantendo anche così la segretezza del voto.
In effetti oggi si potrebbero usare anche altri mezzi di scrittura, come le penne biro con inchiostro indelebile, ma queste si sono diffuse solo a partire dagli anni Sessanta, mentre la tradizione della matita è più antica, e rimane la preferita dal ministero degli Interni.

Non serve a niente bagnare la punta con la lingua, a meno che non vogliate raccogliere eventuali virus e batteri presenti sulle matite. 

venerdì 24 maggio 2019

1. Gli appuntamenti del Venerdì: Mattia


Ciao ragazzi. L’articolo di oggi è un po’ diverso dagli altri: si tratta di una intervista. La nostra “vittima” risponderà a dieci domande. Sarà lei stessa a parlarvi di sé, e di cosa la ha avvicinata alle materie scientifiche che, ancora oggi, studia appassionatamente! Si chiama Mattia ed è uno dei nostri lettori più accaniti.

Ø  Ciao Mattia, di cosa ti occupi nella vita?
Ciao, Veronica! Sono uno studente che, se tutto va bene, entro settembre sarà laureato in scienze naturali. Se invece la domanda è rivolta più ad altre attività che faccio o a ciò che farò in futuro, posso risponderti che cerco di fare un po’ di divulgazione anche se sono alle prime armi con una pagina seguita da 630 persone circa, diciamo un buon allenamento se voglio buttarmi nella professione di divulgatore scientifico (oltre alla carriera accademica).

Ø  Da quanto tempo le materie scientifiche sono oggetto dei tuoi studi?
Se inteso come corso di studi, sono 5 anni che studio in quanto ho frequentato prima scienze geologiche per poi passare a scienze naturali, che sono due buoni percorsi per arrivare a fare il paleontologo. Ho scelto la seconda via per motivi di formazione. Se inteso anche come studio non universitario, i miei primi ricordi in assoluto sono rivolti verso i dinosauri. Dall’età di due anni ho incominciato a giocarci, a tre anni incominciavo a classificarli in base al bacino (saurischi ed ornitischi) ed ho letto a quell’età La straordinaria storia della vita, uno dei libri più belli di Piero e Alberto Angela, oltre a guardare già i loro documentari. Quindi, dopo tutto quello che ho scritto, posso tranquillamente dirti che studio scienze da quando ho memoria.

Ø  Cosa ti appassiona di loro?
Amo i dinosauri perché sono animali straordinari dove basta un piccolo nuovo ritrovamento per far diventare obsolete le vecchie ricerche. Pensiamo che i dinosauri siano solo quelle bestie giganti alla Jurassic Park, eppure è così variegato questo mondo che non esistono libri a sufficienza per parlarne per bene. Fino a qualche tempo fa nessuno pensava ad animali a vita acquatica come Spinosaurus Aegyptiacus o al fatto che stiano trovando tantissime piume e penne, a testimonianza del fatto che molti dinosauri erano adornati, un po’ come gli uccelli moderni, che sono i loro parenti più prossimi, con piumaggi. Siamo passati da animali visti come grossi e stupidi lucertoloni ad animali complicati dal punto di vista sociale e morfologico, e questo non fa che meravigliarmi ogni giorno. A tal proposito consiglio la lettura “Ascesa e caduta dei dinosauri” del famoso paleontologo Steve Brusatte che vi sconvolgerà. Purtroppo per loro, forse, mi dedicherò in futuro allo studio dei mammiferi ed alla loro evoluzione, perché anche loro hanno tante sorprese in serbo.

Ø  Segui notizie di attualità a tema scientifico?
Si, ogni giorno. Oltre al mio campo di studi, leggo e mi informo sempre sulle ultime notizie scientifiche perché la scienza ha tanti rami, rami che spesso puoi anche collegare tra di loro. Una cosa che mi ha letteralmente sconvolto ed emozionato è stato vedere l’immagine del primo buco nero, a solo un anno di distanza dalla morte di Stephen Hawking. Ultimamente, anche se lo faccio da tempo, seguo e cerco di vedere le varie opzioni che ci sono dal punto tecnologico per ridurre i consumi, per ridurre l’inquinamento e tutto ciò che riguarda la salvaguardia del nostro pianeta. Clima e biodiversità dovrebbero essere i temi più trattati.

Ø  Perché scienze naturali e non, ad esempio, biologia o scienze geologiche?
È il dubbio che ho avuto all’inizio dell’iscrizione all’università perché voglio diventare un paleontologo dei vertebrati. Purtroppo per quanto riguarda questa affascinante disciplina non c’è un percorso ben specifico e le strade da prendere sono due di solito: scienze geologiche o scienze naturali. Ho scelto di proseguire con scienze naturali perché avevo la necessità di capire tanto dal punto di vista biologico e perché, tra l’altro, è la biologia (paleobiologia) che ti porta ad un buono studio di quella che era la vita del passato ma, senza, geologia, non capisci in quale strato si trova il fossile, la sua fauna e la sua paleoecologia. Ultimamente, grazie al mio professore, mi sto appassionando anche molto alla paleobiogeografia che fa capire come un animale ci sia finito lì, dove è stato scoperto, e tutto questo cambia anche la geografia in generale ed anche il contesto geologico. Con tutti i ritrovamenti di dinosauri in Italia, ormai, siamo riusciti a capire che non era sommersa ma era ricca di isolotti dove questi animali si spostavano, migravano. Insomma, un percorso come scienze naturali mi dava le basi sia biologiche sia geologiche per affrontare questo percorso. Ma le frontiere della paleontologia sono ormai tante, si fanno studi anche con il DNA dove è possibile e questa è una rivoluzione in quanto si riesce a capire anche come erano fatti internamente certi animali (di certo non possiamo farlo con i dinosauri perché troppo antichi, ma delle ultime faune durante le glaciazioni, per esempio), e questi studi e tecniche sconvolgono anche l’evoluzione umana. Fino a 20 anni fa si pensava che i nostri cugini Neanderthal fossero solo una nostra brutta copia, ora si sa che si accoppiavano con i Sapiens ed una parte del loro genoma è conservato dentro di noi, per scoprire anche altre popolazioni del genere Homo che si accoppiavano con noi, cosa impossibile da fare con solo lo studio dei fossili. Vorrei solo che gli aspiranti paleontologi che leggono questo post non si facciano influenzare: scegliete voi la strada migliore per voi in base alle vostre preferenze, costruitevi il vostro futuro e non fatevi influenzare.

Ø  Riviste scientifiche? Ce ne consigli qualcuna?
Assolutamente National Geographic, ma c’è anche Ligabue Magazine che da anni fa ottima divulgazione con spedizioni che partono tutte dall’Italia.

Ø  Hai progetti a tema scientifico in programma o in corso?
La mia pagina Appesi ad un phylum, che saluto. Scherzi a parte, ho in mente tanti progetti ed il primo a cui tengo di più è l’evoluzione, il perno di questo progetto. L’evoluzione è molto criticata, ancora non è accettata completamente e si cerca di infangarla senza nessuna buona ragione. Nei vari complottismi degli ultimi decenni, l’evoluzione viene sempre schernita nonostante sia una teoria scientifica valida ed un dato di fatto. L’evoluzione è cambiamento e non miglioramento, non funziona come una scala dove c’è un punto di arrivo ma sono tanti processi, casuali, che ti portano ad avere le caratteristiche che hai oggi. Ancora è difficile parlare di mutazioni perché la gente cerca ancora di andare contro Darwin, quando in fin dei conti lui ha solo gettato le basi per l’evoluzione e lui, come affermava, non riusciva a capire la trasmissione dei caratteri, infatti la genetica è arrivata decenni dopo con Mendel. Per non parlare dell’evoluzione umana, lì ne ho viste di tutti i colori. Il mio progetto è di far capire questa materia tanto ostica quanto meravigliosa, in quanto noi siamo frutto di questo meccanismo e per questo consiglio anche libri divulgativi scritti dal grande biologo evoluzionista e paleontologo S.J. Gould.

Ø  Cosa ti ha spinto ad accettare questa intervista e a renderti disponibile a risponderci pubblicamente?
Il fatto che ami le interviste e che mi piace confrontarmi e partecipare ad eventi stimolanti come questo.

Ø  Sappiamo che hai pubblicato un ebook, HOMO NEANDERTHALENSIS: COSÌ SIMILE A NOI. Cosa ti ha indotto a scriverlo? Parlacene un po’!
Diciamo che è la continuazione del progetto citato prima, e soprattutto perché l’evoluzione umana viene vista come la cosa più brutta che possa esistere alla pari della peste nera quasi, dove la gente ha in mente solo concetti databili al ‘900 come nel discorso fatto prima da Darwin. Si prende quel concetto e lo si trasforma in realtà, una verità che non è tale. Mi piace far capire che la scienza non è verità, ma diciamo una continua ricerca della realtà che non potremo mai assaggiare completamente perché le teorie scientifiche sono modelli che simulano la realtà, e dove altre teorie scientifiche (altri modelli supportati da dati, esperimenti, ecc…) possono soppiantare quelle vecchie e magari assorbire molti concetti nella nuova versione. È stato così con la moderna evoluzione portata avanti da Gould. La scienza è in continuo cambiamento, ed è per questo che i miei professori di paleontologia dei vertebrati, di antropologia fisica e paleoantropologia ogni anno devono modificare le slide per i loro corsi per via delle varie scoperte che sconvolgono e fanno riscrivere da capo concetti che magari non avevano subito cambiamenti da anni, magari facendo cambiare totalmente strada. NEANDERTHALENSIS: COSÌ SIMILE A NOI nasce dal fatto che il nostro caro cugino è davvero così simile a noi, sia fisicamente, sia culturalmente che biologicamente: aveva un grande intelletto e poteva pensare in modo astratto, come scoperto in molte grotte in Spagna. Si adornava con piume ed ossa, si coloravano con l’ocra come scoperto nelle nostre grotte di Fumane oltre ad avere certe caratteristiche morfologiche che soppiantavano quelle del Sapiens. Un bel miscuglio di caratteristiche che permettevano una resistenza al freddo ed ai ghiacci delle ultime glaciazioni a differenza del longilineo Sapiens che si trovava in svantaggio su tutti i fronti, come anche nella caccia. Avete i capelli biondi? Avete i capelli lisci e gli occhi chiari? Avete la pelle chiara? Sono tante le caratteristiche trasmesse dal nostro cugino grazie ad accoppiamenti avvenuti nel medio oriente, e che senza questi geni (di cui alcuni persi), forse non saremmo qui. Viviamo in mezzo a scoperte fantastiche che riguardano noi, e purtroppo la scienza viene vista come un qualcosa di pericoloso. Ultimamente sto scrivendo sul concetto di razza, sul perché non esiste all’interno della popolazione umana dal punto di vista biologico. Purtroppo la strada è dura.

Ø  Ultima domanda: hai consigli su come migliorare i contenuti di Spiccioli di Scienza? Ti piacerebbe pubblicare con noi qualcosa qualche volta?
Da migliorare nulla, anzi. Apprezzo tanto il lavoro di Veronica perché scrivere non è facile, e quando ciò che leggi è piacevole, potresti anche scrivere la lista della spesa e leggerla senza annoiarti. Sono aperto a future collaborazioni, ed anche la mia pagina è aperta in qualsiasi momento a Spiccioli di Scienza.

Mattia è un ragazzo molto intraprendente, dalle mille passioni. Autore di HOMO NEANDERTHALENSIS: COSÌ SIMILE A NOI, gestisce su Facebook la pagina Appesi ad un phylum. Anche questa, come il suo autore, è degna di nota e consigliamo a tutti voi di seguirla e di leggere i contenuti che ogni giorno Mattia pubblica e che, ovviamente, sono di vostro interesse!