La risposta alla domanda che costituisce il titolo di questo post è: "entrambi". Sono difatti essenziali nella fase antecedente al monitoraggio vero e proprio di una frana. Andiamo a vedere il perché.
Il rilievo topografico viene condotto utilizzando metodi e tecniche con strumenti appositi per misurare angoli e distanze. Lo scopo è quello di definire l'estensione del fenomeno franoso. È importante fare un rilievo sia dell'area circoscritta all'evento sia di quella che vi è intorno e potrebbe essere interessata dai danni causati dallo scivolamento o dal distacco. Operando un rilievo topografico si ottiene una carta dalla quale dipende la scelta della scala di restituzione da impiegare nel successivo studio del dissesto, in ambito sia geologico sia geotecnico.
Rilievo topografico, https://3dmetrica.it/georeferenziazione/ |
- le nicchie di distacco, sia principali sia secondarie, e i loro indicatori cinematici;
- le zone depresse;
- i segni di rigonfiamento;
- le aree di accumulo.
Modelli di frane, https://www.comune.catania.it/il-comune/uffici/protezione-civile/allegati/piano-di-emergenza-comunale/piano_rischio_geomorfologico_-_frane.pdf Usando questi due tipi di rilievo, si possono poi effettuare tutte le attività di monitoraggio necessarie, come il controllo dei parametri meteorici, il controllo dei movimenti superficiali, il controllo dei movimenti profondi, il controllo dei livello di falda.
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